Siracusa, 3 febbraio 2023: Leggo una risposta che sarebbe stata data relativamente al mio articolo dove contesto i ritardi inammissibili non nell’esecuzione ma, addirittura, nell’inizio dei lavori di recupero, valorizzazione e fruizione dell’area del teatro antico di Palazzolo Acreide e dei Santoni e dei templi Ferali. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.
E allora, senza voler essere saccente né tantomeno polemico, ma solo per spirito costruttivo e di collaborazione, nel caso in cui mancasse qualche dato a chi ha trovato da ridire sul mio articolo, faccio presente quanto segue:
1) il recupero e la valorizzazione dei Santoni, opera originale ed unica in Europa, un’altra simile si trova solo in Turchia, sono stati inseriti nel Patto per il Sud, firmato ad Agrigento il 10 settembre 2016;
2) Il 4 ottobre 2019 è stata riconfermato il finanziamento;
3) Il 4 marzo 2020, ancora una volta, è stato riconfermato il finanziamento, sempre pari a 1,5 milioni di euro;
4) Il 23 novembre 2020 vengono approvati in linea amministrativa il progetto esecutivo e il quadro tecnico, sempre per 1,5 milioni di euro e, nello stesso tempo, si dispone la prenotazione della somma occorrente ripartita negli esercizi finanziari 2020-2023. Detta prenotazione di impegno è decaduta in quanto non trasformata in impegno definito alla scadenza dell’esercizio finanziario, di conseguenza il crono programma è stato aggiornato al 2022;
5) il 19 maggio 2021 la Sovrintendenza determina il ricorso alla procedura negoziata senza bando e che la gara venga svolta e curata dall’UREGA di Siracusa;
6) il 19 novembre 2021 si ha l’Avviso pubblico per l’indagine di mercato;
7) il 16 dicembre si ha l’atto di nomina del dott. (OMISSIS) quale componente della Commissione di gara telematica;
8) IL 4 gennaio 2022 viene formulata la proposta di aggiudicazione dei lavori;
9) il 25 marzo 2022 si procede all’aggiudicazione definitiva ed efficace;
10) il 16 maggio 2022 viene registrato il contratto d’appalto presso l’Agenzia delle Entrate;
11) Il 3 agosto 2022 il Dipartimento regionale dei Beni Culturali ha chiesto degli aggiornamenti relativamente al crono programma, dovendo incrementare lo stanziamento a causa dei ritardi per l’esercizio finanziario 2023;
12) il 15 settembre 2022 il Dipartimento ha rettificato la richiesta di variazione del 2022;
13) il 5 ottobre 2022 il Dipartimento ha dovuto variare, ancora una volta, le somme in termini di competenza e di cassa;
14) il 17 ottobre 2022 il Dipartimento della Programmazione ha dovuto rettificare ulteriormente gli accertamenti;
15) il 13 dicembre 2022 viene emanato il decreto del Dirigente Generale che prevede tutte le procedure a cui deve attenersi la Soprintendenza di Siracusa;
16) il 17 gennaio 2023 viene notificato il decreto n.5765 del 13/12/2022 ancorché fosse stato ampiamente pubblicato sul sito dell’Assessorato e la Legge prevede che già nel momento in cui l’atto viene pubblicato sul sito è immediatamente esecutivo;
Ma, ha proseguito Vinciullo, senza voler scagionare la Regione per i ritardi accumulati, faccio presente che nella nota del 17 gennaio il Dirigente del Servizio nell’allegare il decreto 5765 e la registrazione inviata dalla Ragioneria, richiama la Soprintende di Siracusa a “trasmettere con la massima urgenza il nuovo cronoprogramma aggiornato della spesa per il corrente esercizio finanziario” quindi se la Soprintendenza non invia il cronoprogramma aggiornato, come possono mai iniziare i lavori?
E comunque una cosa è certa, non deve essere la Regione a chiedere alla Soprintendenza di spendere le somme che ha avuto concesse benignamente nel 2016, ma dovrebbe essere l’utilizzatore delle somme a incalzare, quotidianamente, la Regione a concedere quanto spetta al nostro territorio.
Quindi, ha concluso Vinciullo, quando l’Europa ci boccia o lo Stato, come è avvenuto per il Seminario di Noto, si riprende i soldi che benignamente ci ha concesso, le responsabilità sono nostre e di conseguenza il treno non lo perdiamo perché arriva in anticipo lo perdiamo perché siamo in ritardo.
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