Siracusa, 21 novembre 2022: Dopo l’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che non ha sortito l’effetto sperato, non si può perdere ulteriore tempo, dal momento che le banche hanno deciso di disertare il tavolo ministeriale, mostrando una sostanziale indifferenza nei confronti del dramma che stanno vivendo migliaia di lavoratori con le rispettive famiglie. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.
La politica deve avere la capacità di prevedere gli eventi e deve avere la capacità di immaginare le soluzioni migliori che consentono di affrontare e risolvere gli eventi stessi.
Da mesi, avevo individuato nella nazionalizzazione della Isab-Lukoil l’unica soluzione possibile ed immaginabile avendo, fra l’altro, al Ministero dello Sviluppo Economico intuito le difficoltà che si opponevano ad una soluzione positiva di una problematica così complessa e così difficile.
Quindi, così come faccio da tempo, inascoltato, a dire il vero, fino a qualche settimana fa, ritorno a chiedere la nazionalizzazione della società che opera in un settore strategico quale è quello dell’energia, così come è avvenuto in Germania dove il Governo tedesco ha deciso di diventare l’azionista unico della SEFE.
Lo stesso Governo tedesco già precedentemente era intervenuto per nazionalizzare o comunque per mettere sotto il controllo statale la UNIPER, un gruppo energetico che in Germania è di primaria importanza, così come Isab-Lukoil in Italia.
Quanto all’IAS, ha proseguito Vinciullo, non si può continuare a sottovalutare il problema sollevato dagli organi competenti al controllo dell’impianto che hanno indicato precise prescrizioni non applicabili attualmente nella loro interezza.
Quindi, si torna ad invocare l’intervento del Signore delle Leggi, cioè il Parlamento nazionale che, di concerto con la Regione Siciliana che ha potestà concorrente con lo Stato sull’argomento, possa predisporre un provvedimento urgente in modo da equiparare il depuratore di Priolo a quello di Gela e di Taranto, garantendone la funzionalità fino agli interventi che si riterranno necessari dover affrontare e, a quanto pare, sarebbero già stati progettati e che potrebbero essere appaltati, così come avvenuto nel mese di maggio col depuratore di Gela.
Questi due provvedimenti, nazionalizzazione di Isab-Lukoil e deroghe legislative per il depuratore IAS, sono fondamentali se si vuole salvare il petrolchimico siracusano, la cui attività, ha concluso Vinciullo, ha ricadute economiche e sociali a livello provinciale, regionale e nazionale, ma occorre fare in fretta, senza perdere ulteriore tempo. Perché il 5 dicembre sta per arrivare e la fretta, in questo caso, non è sicuramente una saggia consigliera ma rischia di creare ulteriori problemi ad un settore già martoriato da vicende a livello internazionale.
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