Siracusa, 26 gennaio 2023: La discussione, ma anche la stasi in cui trovasi la realizzazione del Nuovo Ospedale di Siracusa mi da la possibilità di intervenire relativamente alla viabilità di accesso al nuovo nosocomio. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo.
Fino ad ora non lo avevo fatto per evitare di essere accusato di causare eventuali ritardi ma, oggi, questo pericolo è venuto meno e quindi mi permetto di fare sentire la mia voce, partendo da una costatazione di fatto: tutti gli ospedali hanno più ingressi, spesso contrapposti fra di loro, esempio tipico l’Umberto I di Siracusa che ha l’ingresso principale su via Testaferrata, un ingresso di servizio in via Demostene, uno non fruibile, a causa degli scavi archeologici, sul corso Gelone e uno, aperto da qualche mese, su via del Santuario.
Il progetto del Nuovo Ospedale, per quello che è dato sapere, ha una viabilità di accesso che gravita sostanzialmente solo sulla Strada Statale 124, cosa del tutto insufficiente e non idonea a superare eventuali difficoltà legate ad incidenti e ad interruzioni del traffico sulla strada statale.
Né l’ipotesi di una strada parallela alla 124, passando per l’Area Attendamenti e Containers e la sede della Protezione Civile, può bastare a dare serenità e certezze in quanto, dopo qualche centinaio di metri, sempre sulla stessa S.S. 124 ritornerà il traffico in entrata e in uscita dal Nuovo Ospedale.
Occorre quindi, necessariamente, meditare, tenere presente una serie di incongruenze ad oggi non tenute nella dovuta considerazione, riflettendo sul fatto che lo svincolo ASI immette il traffico per e da Catania sulla 124, così come il traffico da e per Ragusa, dove per Catania intendiamo anche la Zona Nord della nostra provincia e per Ragusa anche la Zona Sud e Montana del nostro territorio.
Premetto che lo svincolo da Cassibile verso Floridia deve essere chiuso, riportando il traffico verso Siracusa, perché rappresenta, ancora adesso, la causa della maggior parte degli incidenti sulla S.S. 124.
Fatte queste brevi premesse, dobbiamo ragionare su alcune ipotesi:
1) in caso di chiusura al traffico della 124, in prossimità del Nuovo Ospedale, chi proviene da Floridia o Solarino, dalla Zona Montana o dalla Zona Industriale, da Siracusa o da Catania, dalla Zona Sud o da Ragusa, da Lentini o da Augusta, come fa ad entrare nel Nuovo Ospedale? Deve andare verso Catania, uscendo dallo svincolo autostradale di Belvedere, raggiungere la Targia, immettersi su viale Scala Greca, entrare in corso Gelone, raggiungere il viale Paolo Orsi per rimanere bloccato insieme a quelli che già fanno la fila provenienti da Siracusa.
Non cambia di molto il disagio se, uscendo sempre allo svincolo autostradale di Belvedere, si attraversa l’omonima cittadina, ammesso che si riuscirà a gestire questo traffico veicolare, si arriva al viale Epipoli, ci si immette su via Necropoli Grotticelle per raggiungere corso Gelone e ripetere il film già visto su viale Paolo Orsi.
Come evitare questa ipotesi così drammatica? Semplice, ha proseguito Vinciullo, realizzando alle spalle del Nuovo Ospedale, in perpendicolare alla S.S. 124, una arteria, in parte esistente, che colleghi la viabilità ospedaliera con Largo Barone Francesco Cocuzza sulla S.P. 77 Tremmilia – Carancino, dopo la pizzeria ‘La Frateria’. Attraverso poi la S.P. 77 raggiungiamo lo svincolo Belvedere sulla S.P. 25 Floridia – Priolo e tutti i cittadini, serenamente, possono raggiungere il Nuovo Ospedale.
E’ da osservare che la S.P. 77 si incrocia con la S.P. 46 Siracusa – Belvedere – Carancino e quindi anche da Siracusa si può raggiungere con una certa facilità il Nuovo Ospedale.
La realizzazione di questo breve tratto di strada, in pratica una bretella, libererà il Nuovo Ospedale dal rischio di non poter essere raggiunto dalle utenze delle tre province che graviteranno su di esso e cioè Siracusa, Ragusa e Catania.
Nell’ottica della razionalizzazione della viabilità di accesso al Nuovo Ospedale, non penso che una bretella di qualche chilometro possa rappresentare un problema insormontabile per le risorse già ampiamente previste nell’Accordo Quadro, ribadito il 22 luglio 2022, che prevede un finanziamento di 200 milioni di euro di cui 10 da parte della Regione e 190 attraverso l’art. 20 della Legge 67/88, somme, mi piace ricordare, stanziate il 30 dicembre del 2009 quando ero Segretario e Componente della Commissione Sanità all’Assemblea Regionale Siciliana. Dal punto di vista del finanziamento, quindi, nulla di nuovo.
Collegare Belvedere con il retro del Nuovo Ospedale rappresenta un’esigenza indispensabile se si vuole evitare di non essere in grado di raggiungerlo.
2) Altro discorso, ha proseguito Vinciullo, merita la realizzazione del tunnel di collegamento fra la Balza dell’Epipoli e, quindi, tutta la zona alta della Città, circa 75 mila abitanti, e la S.S. 124.
Detta arteria, già inserita nel P.R.G. e programmata quando ero Assessore alla Protezione Civile, è di fondamentale importanza se si vuole evitare, soprattutto nel periodo estivo, di rimanere imbottigliati nel traffico del viale Paolo Orsi, senza dimenticare fra l’altro che lo stesso viale, costruito in parte su conci di tufo, non è antisismico.
Senza voler essere saccente, ma in modo costruttivo, ha concluso Vinciullo, mi permetto di segnalare questa carenza dal punto di vista della viabilità e, nello stesso tempo, mi permetto di segnalare le possibili soluzioni che sono frutto della mia passata esperienza di Assessore alla Protezione Civile e alla Ricostruzione Post Sisma della Città di Siracusa.
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